lunedì 4 novembre 2019

ANTROPOLOGIA INTERPRETATIVA: CLIFFORD GEERTZ


L'antropologia interpretativa di Clifford Geertz

Nel 1973 Geertz ha pubblicato una raccolta intitolata "Interpretazione di culture" che presenta alcuni resoconti etnografici sulle società di Bali e Giava e alcuni testi riguardo alla sistemazione teorica all'approccio interpretativo.
Geertz, piuttosto che interessarsi per le generalizzazioni teoriche, ha sempre preferito fare etnografia.
Essa, oltre ad essere un insieme di tecniche e procedure quali intervistare gli informatori, osservare i rituali... richiede una "descrizione densa". La descrizione è densa quando è consapevole che i dati raccolti sono le interpretazione che l'antropologo dà delle interpretazione degli altri. Lui non crede nell'immediatezza del dato etnografico e ritiene impossibile separare l'esposizione dei fatti veri e propri dalla loro interpretazione. Secondo Geertz la pluralità delle interpretazioni non è un limite, bensì mostra la complessità e varietà del mondo umano. Un'altra caratteristica dell'etnografia è la narrazione scritta, infatti Geertz ritiene l'antropologo un conservatore di significati.
Lui dice che l'uomo è un animale molto vario: l'etnografia è la scrittura di questa diversità. L'uomo dunque si differenzia dagli altri animali per la sua diversità culturale, adattata in modi differenti agli ambienti più vari; contrariamente agli altri animali che affrontano i problemi producendo lo stesso tipo di risposte geneticamente predeterminate.

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