La scuola di Francoforte
Con un'assimilazione originale delle tesi di Marx gli autori della scuola di Francoforte elaborarono una lucida analisi della civiltà industriale avanzata, nella quale a loro giudizio, nascono nuove e più sottili pratiche di controllo sociale, occultate da miti diffusi della democrazia e del benessere con cui il sistema capitalistico si assicura la sopravvivenza e la riproduzione.
Nell'opera "l'uomo a una dimensione" di Marcuse, la società occidentale viene rappresentata come una confortevole e ragionevole democrazia, orgogliosa di aver sconfitto il bisogno grazie al progresso economico-tecnologico, che però appiattisce l'uomo alla pura dimensione di consumatore, euforico e ottuso, la cui libertà è solo rappresentata dalla possibilità di scegliere tra prodotti diversi.

Abbagliato da questi falsi bisogni, l'uomo insegue beni che perpetuano in realtà la sua infelicità; è spinto a lavorare fino all'istupidimento per l'ossessione di produrre, e anche nella dimensione apparentemente più privata e personale, quella del tempo libero, egli è manipolato da forse estranee: infatti si rilassa e si diverte in accordo con gli imperativi del consumo.
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