I miti
I miti sono narrazioni che esprimono in un linguaggio fantasioso e ricco di immagini temi fondamentali come l'origine del mondo, la nascita degli dei, i rapporti degli uomini tra loro e con altri esseri viventi. Sono definiti anche "racconti fondativi", perché servono a spiegare o giustificare una situazione presente cercando le origini nel passato.
Tutte le società hanno elaborato dei miti, ci sono delle differenze importanti tra la funzione che i miti svolgono nelle culture prive di scrittura e il loro ruolo nelle società che hanno elaborato un pensiero scientifico e ricostruiscono il loro passato attraverso l'indagine storiografica.
Al contrario, nelle culture tribali, il mito ha funzioni sociali molto importanti, serve a organizzare il tempo e a definire il rapporto tra passato e presente.I miti infatti iniziano con formule standard tipo "un tempo" "una volta" "molto tempo fa", per sottolineare la distanza.
A proposito Claude Levi-Strauss dice: "il mito è una storia dei tempi in cui gli uomini e gli animali non erano ancora distinti", ma è anche una storia dei tempi in cui l'umanità cercava spiegazioni totali della realtà.
Levi-Strauss: la grammatica dei miti
L'analisi dei miti è uno dei punti di forza dell'antropologia strutturale di Lévi-Strauss, che a questo tema ha dedicato il ciclo delle Mitologiche, comprendente 4 volumi:
- Il crudo e il cotto (1964),
- Dal miele alle ceneri (1966),
- L'origine delle buone maniere a tavola (1968),
- L'uomo nudo (1971).
La sua analisi si concentrò su un vasto repertorio di miti del continente americano e si rivelarono punti fermi:
- l'esistenza di natemi, ovvero di nuclei narrativi di base ricorrenti in moltissimi miti. Lo stesso nucleo narrativo può essere presente in miti di popolazioni vicine o lontanissime tra loro ed è soggetto a variazioni, talora evidenti, altre volte impercettibili;
- il modo in cui i nuclei narrativi si combinano tra loro nello sviluppo della storia: possono contrapporsi, essere complementari, analoghi, apparire, sparire, alternarsi: tutto ciò secondo regole di combinazione che richiamano quelle della grammatica o delle figure retoriche.
Al termine del suo lavoro Lévi-Strauss comprese che la costruzione dei racconti mitici non è del tutto libera ma obbedisce a un certo numero di regole, paragonabili a quelle che presiedono all'articolazione del linguaggio parlato: dopo la scoperta delle strutture della parentela, l'analisi paziente dell'etnologo portò alla luce le strutture del mito: non contenuti funzioni, ma regole di trasformazione e combinazione dei nuclei narrativi.
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