I classici dell'antropologia
Franz Boas (1858-1942) è stato il caposcuola dell'antropologia statunitense e maestro di una brillante generazione di antropologi. Lui è di origine tedesca e studiò matematica e fisica in Germania, si appassionò alle scienze umane in Canada. Alla fine dell'Ottocento si trasferì negli USA e si dedicò allo studio dei "Pueblos". Boas è stato lo studioso che ha fatto di più per la conoscenza e la conservazione delle lingue dei nativi americani: ne parlava moltissime e di una decina raccolse e pubblicò le regole grammaticali.
Il suo motto era "Tutti sul terreno!", perché egli utilizzava un metodo di ricerca induttivo sul modello delle scienze naturali che è il seguente:
- osservazione diretta di fatti concreti
- raccolta e analisi dei dati
- elaborazione di teorie e leggi.
Verso il relativismo culturale
Boas studiò le società degli indiani americani del nord-ovest in tutti i loro aspetti. Celebri le sue analisi del potlach, una singolare cerimonia di cui Boas rivelò il significato economico e sociale.
Il Potlatch è un esempio di economia del dono, in cui gli ospitanti ostentano la loro ricchezza e la loro importanza attraverso la distribuzione dei loro possessi, spingendo così i partecipanti a contraccambiare quando terranno il loro Potlatch. Contrariamente ai sistemi economici mercantilistici, infatti, nel Potlatch l'essenziale non è conservare e ammassare beni, bensì bruciarli, distruggerli, dilapidarli. La logica dell'economia di mercato è quindi completamente invertita.
Ogni cultura, secondo Boas, possiede delle peculiarità che la rendono unica e irriducibile a uno schema universale come quello degli stadi evolutivi. Questa impostazione è stata definita particolarismo sociale: ogni cultura deve essere studiata e compresa in relazione allo specifico ambiente in cui si sviluppa. Esso è la premessa del relativismo culturale, una concezione secondo cui tutte le culture hanno una loro validità e non ha senso valutarle secondo parametri prodotti da culture che si ritengono migliori di altre. In questo caso si parla di etnocentrismo, la tendenza a interpretare ogni cosa secondo il punto di vista della propria cultura, perché ritenuta superiore alle altre.
Cultura e personalità
La scuola antropologica di "Cultura e personalità" fiorì negli USA negli anni '30 grazie agli allievi di Boas. Tra i più importanti ricordiamo
- Abram Kardiner
- Ralph Linton
- Ruth Benedict
- Margaret Mead
Questi autori concepirono la cultura come un sistema di comportamenti che caratterizza un determinato ambiente sociale, trasmesso da una generazione all'altra attraverso "l'inculturazione". Secondo loro, un denominatore comune che condividono tutti i membri di una stessa cultura, è la personalità di base, costituita da una serie di comportamenti acquisiti durante l'infanzia e l'adolescenza.
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