Due diverse prospettive
L'antropologia fino alla seconda metà del '900 ha sempre avuto una natura bivalente con elementi scientifici e umanistici.
La natura ambivalente dell'antropologia deriva dall'uomo che può essere considerato in due modi diversi che sono rispettivamente all'origine di due tradizioni di ricerca alternativi dell'epoca:
- prospettiva materialista
- prospettiva interpretativa
Il primo programma di ricerca aspira a conseguire lo stesso tipo di oggettività delle scienze naturali: cerca di dare una spiegazione materiale e scientifica dei comportamenti culturali diffusi nella specie umana ad esempio per la politico, per l'arte, la religione, gli usi e costumi... La cultura è estremamente legata alla costituzione materiale dell'uomo e il massimo esponente del materialismo culturale è Marvin Harris (1927-2001).
Il secondo programma di ricerca è più vicino al sapere filosofico e letterario e trae le sue origini da Franz Boas. Gli antropologi interpretatici cercano di portare alla luce i significati dei comportamenti culturali, contestualizzandoli in una prospettiva emica, ovvero cercando di cogliere il punto di vista del nativo, perché ogni cultura è un mondo a sé che può essere descritto e interpretato ma non spiegato. Il massimo esponente dell'antropologia interpretativo è Clifford Geertz (1926-2006).
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