domenica 29 settembre 2019
L'UOMO PRODUTTORE DI CULTURA
Inculturazione e acculturazione
La definizione tyloriana chiarisce che l'uomo si distingue dagli altri esseri viventi in quanto produttore di cultura o civiltà. Negli animali la convivenza non genera cultura in senso antropologico, quello che manca agli animali è il linguaggio, attraverso cui diffondere il progresso e le conoscenze.
Tylor nel 1871 ha introdotto il concetto di inculturazione, termine con cui si indica la trasmissione consapevole o inconsapevole di conoscenze, abitudini da una generazione a quella successiva. Attraverso all'inculturazione l'uomo diventa membro di una società.
La cultura è soggetta a continui cambiamenti di origine "interna", ad esempio le invenzioni, oppure di origine "esterna", nel caso in cui siano frutto di una contatto con gruppi umani portatori di tradizioni differenti. Il termine acculturazione definisce il mutamento culturale derivante dall'incontro di culture diverse.
Le culture primitive
Sempre secondo Tylor, se tutte le società, comprese quelle cosiddette "primitive", possiedono una cultura, allora non esistono popoli "selvaggi" e privi di civiltà, dato che nessun uomo vive in una condizione completamente naturale. Gli antropologi si sono accorti che le società cosiddette "primitive" hanno sistemi di pensiero tutt'altro che primitivi, organizzazioni sociali niente affatto semplici e non sono l'immagine vivente dell'epoca preistorica.
Lo studio dei miti e delle lingue si è rivelato particolarmente adatto a mettere in rilievo l'inconsistenza del concetto di "cultura primitiva". Secondo l'antropologo Claude Levi-Strauss dietro l'apparente caos dei miti esiste una logica sorprendente. Lui rivela che nei miti elaborati da culture diverse e lontane esistono somiglianze nella costruzione narrativa.
Anche la distinzione tra società semplici e società complesse risulta inadeguata per gli antropologi. Sono stati i contatti con altre civiltà che hanno avviato i processi di trasformazione, purtroppo spesso dolorosi.
Il concetto di "cultura" nella società globale
Tradizionalmente la cultura intesa come insieme dei modi di vita di un popolo era alimentata dalle ricerche antropologiche del primo '900, condotte per lo più presso società prive di scrittura e di piccole dimensioni.
Nella seconda metà del '900, l'antropologia ha fatto i conti con un mondo profondamente cambiato, Essa ha dovuto accettare una radicale trasformazione delle culture indigene tribali. Oggi è sempre più difficile trovare culture "allo stato puro" a causa della globalizzazione.
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